Apple ha inaugurato l’era della biometria nel settore mobile, integrando un sensore per il riconoscimento delle impronte digitali nell’iPhone 5S. Al Mobile World Congress di Barcellona, Samsung ha mostrato la stessa tecnologia nel nuovo Galaxy S5. Fujitsu però ritiene che la sicurezza maggiore si ottenga con la scansione delle vene del palmo della mano.
Da diversi anni, l’azienda giapponese offre lo scanner biometrico PalmSecure in alcuni notebook, tra cui il Lifebook E741/C e il più recente Celsius H730. È disponibile inoltre una versione esterna che può essere collegata alla porta USB (visibile nell’immagine in evidenza). Gli scanner di Fujitsu sono usati anche negli ATM di una banca in Giappone per identificare le persone e prevenire le frodi. La loro dimensione però non ne consente l’integrazione nei dispositivi mobili. Recentemente è stata prodotta una versione dello scanner grande come un francobollo, presente nel tablet Fujitsu Arrows Q704/H.
Per poter usare la tecnologia in uno smartphone è necessaria una ulteriore miniaturizzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la scansione della mano non richiede un’ampia superficie. PalmSecure, infatti, sfrutta la luce con lunghezza d’onda vicina all’infrarosso per confrontare il palmo con il campione memorizzato nel chip. Secondo Fujitsu, la scansione delle vene è più sicura delle scansione delle impronte. La percentuale di falsi positivi è pari allo 0,00008%. Teoricamente, l’autenticazione tramite impronte potrebbe essere bypassata, staccando un dito alla vittima. PalmSecure invece funziona solo se il sangue scorre nelle vene della mano.
Al momento non è noto quando la tecnologia arriverà sul mercato, né se verrà concessa in licenza a produttori di terze parti.