Oltre 300 compagnie statunitensi sono state raggiunte ieri da una lettera della RIAA (Recording Industry Association of America) nella quale le si accusa di trattenere e scambiare nei computer aziendali materiale protetto da copyright e si minacciano sanzioni.
Con questa mossa la RIAA vuole tagliare le gambe dei servizi di file sharing i cui principali utilizzatori, accanto agli adolescenti, sono gli impieganti che hanno a disposizione una connessione a banda larga in azienda. Il mese scorso la RIAA aveva spedito alle 1000 più grandi aziende americane un opuscolo nel quale spiegava come evitare che la pirateria musicale circolasse sui loro network.
La lettera inviata dalla RIAA, il cui contenuto è stato reso noto dall’agenzia britannica Reuters, riferisce in maniera circostanziata dove e quando connessioni provenienti dalle compagnie in oggetto sono entrate in servizi di file sharing. «Vi invitiamo a muovervi immediatamente per prevenire la ripetuta violazione delle registrazioni dei nostri membri da parte della vostra rete aziendale», si legge nella lettera.