L’entusiasmo che ha guidato la crescita del mercato azionario anche nei primi giorni del 2006 ha avuto un improvviso arresto che ha trainato verso il segno negativo la gran parte dei titoli tecnologici del NASDAQ. Tra questi ultimi a subire il tonfo più clamoroso è Google: il titolo GOOG ha infatti sfiorato -9% tornando sotto quota 400 dollari in poche ore.
Il venerdì nero del mercato azionario è stato così interpretato dall’ANSA: «la giornata sconta soprattutto la delusione degli operatori per i conti trimestrali presentati dalle aziende: su un totale pari al 19% delle società che compongono il paniere dell’S&P’s 500 solo il 58% ha diffuso conti migliori delle attese, mentre il 18% in linea e il 24% al di sotto delle attese.». Tra i titoli in picchiata anche Apple, Motorola, Intel e Yahoo.
Tra i motivi che possono aver portato Google a subire con maggior forza del momento difficile del Dow Jones vanno annoverati il caso relativo allo scontro con il Dipartimento di Giustizia USA, nonchè il particolare stato idilliaco con cui le azioni del motore di ricerca si sono gonfiate nei mesi circonando il titolo di una certa qual dose di sospetto circa il valore reale del pacchetto azionario del gruppo. Rimane da sottolineare come nelle ultime settimane gli analisti abbiano perpetrato il proprio giudizio positivo sul titolo Google, consigliando ancora il linea generale di proseguire negli acquisti nonostante si moltiplichino le voci che esprimono alternativamente eccitazione o pessimismo sul futuro del titolo stesso.
La caduta generalizzata può essere vista per certi versi in modo positivo, una sorta di valvola di sfogo giunta al termine di un periodo in cui troppo entusiasmo aveva calamitato consistenti investimenti sui titoli più in vista: una generale ristrutturazione ha reso il weekend difficile e convogliato grande curiosità sulle prime quotazioni della nuova settimana, così da interpretare quale sia la reale esposizione dei singoli titoli al momento incerto degli investitori.