SCO denuncerà anche Google?

Google potrebbe essere una delle prime aziende ad incappare nella nuova ira di SCO. Voci, parzialmente smentite da SCO, danno il motore di ricerca in pole position per la richiesta di pagamento licenze
SCO denuncerà anche Google?
Google potrebbe essere una delle prime aziende ad incappare nella nuova ira di SCO. Voci, parzialmente smentite da SCO, danno il motore di ricerca in pole position per la richiesta di pagamento licenze

La battaglia legale di Sco contro Linux e la comunità open source potrebbe accogliere un altro protagonista. Secondo la rivista LinuxWorld, che cita fonti non meglio specificate, SCO avrebbe intenzione di perseguire legalmente Google in qualità di “grande azienda” che non ha accettato il pagamento della “SCO Intellectual Property License for Linux”, la licenza che SCO reclama dagli utilizzatori di sistemi Linux.

Un portavoce di SCO ha parzialmente smentito le rivelazioni del magazine digitale confermando però che Google è tra le aziende identificate da SCO come utilizzatori di server Linux. Sinora SCO non ha deciso quali nomi inserire nella lista di richieste annunciate la scorsa settimana.

Google è noto per utilizzare nelle complesse operazioni di ricerca sul Web decine di migliaia di server Linux sparsi in vari centri dati in tutto il mondo. Il pagamento della licenza sarebbe un duro colpo anche per il ricco motore di ricerca californiano. La “SCO Intellectual Property License for Linux” parte da 700 dollari a server e arriva sino a 5 mila dollari per i sistemi con otto processori.

Da ricordare che le rivendicazioni di SCO sul codice Linux non sono state confermate da nessun tribunale. Nonostante la causa in corso, l’azienda ha già provveduto a divulgare i termini di licenza e a raccoglierne i pagamenti. Tra i primi ad aver sottoscritto una licenza Linux di SCO c’è Microsoft. Il titolo in borsa di SCO, a partire dall’inizio della vicenda, ha guadagnato oltre il 700 per cento.

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