Dopo una serie infinita di accuse e contro-accuse, una querelle di lettere aperte ed un batti e ribatti fatto di tanta retorica e pochi fatti, finalmente la vicenda SCO entra nel merito. IBM ha infatti avuto la meglio nella battaglia inaugurale dello scontro giudiziario tra i due colossi ed ora l’ordine è tassativo: SCO deve apportare le prove della contestata copiatura del codice.
Sono due i dossier che SCO deve presentare entro trenta giorni. Nel primo l’azienda dello Utah dovrà dichiarare le porzioni di codice che crede siano state copiate da IBM, nel secondo SCO dovrà invece rendere pubblica la propria opinione sul “come” quel codice sia stato illegalmente utilizzato da IBM.
La vicenda, sorta per le accuse di infrazione del copyright da parte di SCO (detentrice del codice di UNIX System V) nei confronti di IBM (con preciso riferimento a Linux), si è in seguito evoluta verso l’accusa di incostituzionalità della licenza GPL. Ora ha preso la parola il giudice federale Dale A. Kimball il quale, nell’udienza tenuta a Salt Lake City, ha esplicitamente richiesto a SCO almeno due prove lampanti riguardanti il codice contestato.
SCO ha da tempo espresso il suo desiderio di apportare le prove di quanto dichiarato, ed a felicitarsi della svolta è ora IBM, sicura dell’evanescenza intrinseca delle accuse. L’accusa ha ora 30 giorni di tempo per raccogliere gli argomenti a proprio favore, quindi il processo metterà finalmente il luce il proprio vero spessore: per tutti l’appuntamento è al 23 Gennaio per la prossima udienza.