Alla fine i tanto atteso nome è giunto: AutoZone è il primo “utente finale” coinvolto da SCO nella vicenda dei diritti sul codice Linux. Citano testualmente gli atti legali: «AutoZone ha violato il copyright di SCO su Unix usando una versione del sistema operativo Linux contenente codice, strutture sequenze ed organizzazione ricavati dal codice UNIX System V di proprietà di SCO».
AutoZone è un’azienda che si occupa di ricambi d’automobili ed è costituita da una catena di 3000 negozi sparsi in 42 stati sotto la bandiera a stelle e striscie. L’azienda diventa dunque lo sfortunato capo espiatorio in un caso nel quale SCO, non riuscendo ad avere la meglio sulle aziende produttrici e rivenditrici del codice incriminato, punta a colpire gli utenti finali che non hanno aderito alla proposta di “patteggiamento” avanzata dall’accusa. AutoZone, una tra le molte aziende rimaste sulle proprie posizioni, dovrà ora rispondere innanzi ai giudici dell’uso del codice Linux: un paradosso quantomai reale.
SCO aveva promesso i primi nomi già entro Febbraio, ed beffardo conto alla rovescia ne aveva deriso le reali intenzioni. In ritardo, ma alla fine il primo nome è arrivato. Il fatto sembra però iniziare solo l’inizio di una serie che dovrebbe puntare ad intimorire l’utenza al fine di una regolarizzazione delle posizioni Linux esistenti: nelle ore precedenti al comunicato un portavoce SCO aveva preannunciato il deposito di una doppia denuncia per la quale maggiori dettagli si sarebbero avuto solo nelle giornate successive.
Le specifiche dell’offensiva legale, così come il secondo nome coinvolto nella vicenda ed i primi commenti delle parti in causa, non sono al momento disponibili. E’ dato assodato, invece, come AutoZone sia fin dall’anno 2000 un cliente Red Hat: la precisazione ha già trovato riscontri sia nelle fonti interne a SCO che nelle conferme provenienti da casa Red Hat.