Dalla seconda lettera di SCO agli utenti Linux: “Dopo che avrete riconsiderato la vostra posizione, saremo lieti di discutere e collaborare per rimediare a questo problema”. E il problema è ovviamente quello della lunga querelle di SCO che rivendica i diritti su parte del codice Linux.
Dopo la lettera di Maggio, SCO torna dunque all’attacco inviando una nuova lettera a molte nuove aziende (tra le quali figurerebbe la nemica IBM) non coinvolte nella prima tornata. Nel testo si ricorda come le violazioni contestate siano molto serie, dunque una regolarizzazione delle licenze permetterebbe agli utenti di garantire i propri diritti di fronte alla legge. SCO specifica come siano 65 i file contestati.
La lettera arriva in seguito all’annuncio datato 18 Novembre nel quale il rappresentante SCO David A. Boies annunciava l’estensione dell’offensiva anti-linux ad un cospicuo numero di nuove aziende. La vertenza legale nella quale SCO chiede a IBM 1 miliardo di dollari per aver violato il copyright su codice di proprietà al momento è ferma in attesa che la stessa SCO presenti le prove delle proprie accuse.