Mentre la community Linux si compatta in difesa della propria utenza, SCO esce dal silenzio post-festivo per ribadire con fermezza le proprie intenzioni. L’occasione è quella dell’annuncio di aver esteso il proprio fronte legale a David Boies di
Boies, Schiller and Flexner (legale già coinvolto in precedenti iniziative nella causa contro l’IBM).
“Gli utenti commerciali di Linux che continuano a utilizzare la
proprieta’ intellettuale di Sco senza autorizzazione violano
i copyright di Sco. Sco intende continuare a presentare
pubblicamente prove di tale violazione“: il comunicato è chiaro e non introduce novità nella vicenda. Secondo SCO entro metà Febbraio inizieranno i processi intentati ai clienti Linux, dunque lo scontro si sposta in un’aula di tribunale ove ogni singola sentenza costituirà una battaglia vinta da una parte piuttosto che dell’altra.
Novell, nel contempo, continua a pubblicare carte a dimostrazione delle proprie tesi. Secondo l’azienda, infatti, la cessione di Unix a SCO, datata 1996, avrebbe avuto sostanziali limiti in merito al trasferimento del copyright: se questa tesi fosse dimostrata potrebbe crollare tutta l’impalcatura accusatoria dell’azienda rivale.