Si volta pagina nella battaglia legale tra SCO e IBM. In seguito al depennamento da parte della Corte del capo d’accusa concernente il furto di segreto industriale, la vicenda entra ora nel più vasto campo del copyright con il via libera del giudice della Corte dello Utah Brooke Wells.
Secondo SCO il codice prelevato all’interno dell’area Unix e trasferito nel mondo Linux è un furto che va contro le regole del diritto d’autore, ed in base a tale supposizione aumentano le pretese: non bastano più i 3 miliardi di dollari richiesti finora, ma al totale si aggiungono ulteriori 2 miliardi di dollari. La richiesta, avanzata ad inizio Febbraio, è già stata respinta in toto dai vertici IBM.
Il caso continua dunque a strattoni. SCO è impegnata nel contempo anche nella causa con Novell, deve difendersi dalle accuse di turbativa di mercato avanzate dal gruppo Red Hat, ed è già andata elusa la scadenza di metà Febbraio entro la quale si prometteva un’iniziativa legale contro gli utenti Linux non in regola con le licenze imposte in virtù del presunto codice rubato.