Linux sta a Groklaw come SCO sta a Prosco. Con la comparsa di quest’ultimo fattore l’equazione si chiude e SCO potrà puntare ora su un’arma mediatica in più e tale da costituire il contraltare dell’omologo riferimento opposto.
Groklaw, infatti, fin dai primi giorni della vicenda che vedeva contrapposti SCO ed il mondo Linux per la nota questione delle licenze e dei diritti sul codice del pinguino, ha costituito il più importante riferimento online riguardante i fatti legati alla vicenda. Groklaw non si è però mai avvalso di velleità richiamanti equità ed imparzialità, e così ora SCO ha pensato di dar voce all’accusa ricostituendo l’equilibrio mediatico tra le parti e proponendo un’alternativa lettura della vicenda. Il tutto sarà custodito sotto il nome di ProSco.
«Lanceremo un sito web entro poche settimane per raccontare la nostra versione dei fatti»: così Darl McBride, numero uno di SCO, annuncia l’avvento del nuovo sito. Nel contempo la penna di Groklaw si difende citando le parole con cui il Washington Post ha descritto l’operato del sito: «ardentemente pro-Linux», scrive il giornalista Jonathan Krim definendo poi però il sito come una »risorsa« contenente informazioni esaustive sui fatti.
Blake Stowell, portavoce SCO, definisce infine i dettagli del lancio. Il sito sarà raggiungibile all’indirizzo Prosco.net e sarà presumibilmente online il 1° Novembre. A quanto pare il sito non conterrà però spazi di pubblica discussione perchè, secondo gli ideatori dell’iniziativa, il tutto costituirebbe una semplice occasione di parola per i detrattori del gruppo e tale situazione risulterebbe quantomeno sconveniente.
L’apertura del sito viene dunque annunciata poche ore dopo la comunicazione del rallentato ritmo con cui SCO starebbe registrando licenze per la concessione di software Linux: le aziende attendono con attenzione gli esiti della vicenda legale e SCO non riesce dunque a riscuotere anticipatamente quanto preteso.