Negli occhi e nel cuore abbiamo ancora la cavalcata di Stefano Baldini che gli ha permesso di tagliare l’ultimo nastro e di portare in Italia la medaglia d’oro più importante di quell’edizione: era Atene, era il 2004, erano le Olimpiadi, era la Maratona. Forse non le emozioni, ma il ricordo spesso si cancella con il tempo. E ad Atene il ricordo è svanito forse troppo in fretta, tanto da creare un vero e proprio incidente sul sito ufficiale della manifestazione.
La notizia è stata segnalata originariamente dal Kathimerini ed è stata presto ripresa dai giornali sportivi italiani: il sito ufficiale delle Olimpiadi di Atene non c’è più. Scompare, prima ancora di riuscire a passare il testimone all’edizione successiva di Pechino, a causa di un qualche intoppo organizzativo che ha goffamente interrotto le pratiche per il rinnovo del dominio. Perso il dominio è tutto perso, e sebbene trattasi di un sito ormai privo di effettiva utilità, il simbolo viene vanificato tra le critiche di quanti ora contestano l’accaduto.
Trattasi peraltro di un errore duplicato, in quanto anche un altro sito (quello dedicato al semestre di presidenza presso l’Unione Europea) è andato perduto. I domini in questione (athens2004.com ed eu2003.gr) rinviano uno ad una pagina di redirect verso il sito ufficiale delle olimpiadi di Pechino, l’altro ad una pagina che riconsegna un errore di programazione. Nessun pericolo, al momento, legato a spoofing: i due siti non sono stati utilizzati da malintenzionati o comunque al momento non rappresentano un rischio per l’utenza. Rimane lo smacco per quanto accaduto, con le reazioni della cittadinanza greca riassumibili nelle parole di Nikos Vassilakos, presidente dell’Associazione degli internauti ellenici (Eexi), raccolte da La Stampa: «In un momento in cui Google sta pagando un sacco di soldi per conservare qualsiasi tipo di informazione, noi abbiamo permesso che il contenuto di questi siti andasse perduto. È una vergogna».
Un semplice Whois sul dominio, comunque, sembra smentire o comunque sgonfiare la vicenda. Il sito Athens2004.com risulta infatti essere in mano a Marianne Chappuis dell’International Olympic Committee, il che spiega il motivo per cui il sito mantenga un profilo istituzionale legato comunque all’organizzazione dei giochi olimpici. Perduto o meno, il dominio sembra insomma essere stato recuperato.