Grazie al potente Australian Square Kilometre Array Pathfinder (ASKAP), array di radiotelescopi composto da 36 antenne che lavorano insieme come un unico strumento al fine di individuare fast radio burst (FRB), per la prima volta alcuni scienziati hanno localizzato la fonte di un lampo radio veloce.
Questo fenomeno ha lasciato per anni i ricercatori senza risposte, in quanto appare forma di fugaci segnali provenienti dallo spazio profondo e ancora oggi non può essere spiegato in modo definitivo. Si pensa che il lampo radio veloce possa provenire da buchi neri o da stelle di neutroni, nonostante qualcuno supponga persino possa essere di origine aliena.
Sebbene di recente gli scienziati siano stati in grado di tracciare l’origine di un FRB ripetuto, che si manifestava più volte nell’arco di alcuni mesi, trovare la fonte di un fast radio burst è molto più difficile in quanto la sua durata è inferiore a un millisecondo. C’è appunto riuscito un team di ricercatori australiani, che afferma di aver tracciato un singolo FRB in una galassia a circa 3,6 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra.
Jean-Pierre Macquart, ricercatore presso l’International Center for Radio Astronomy Research (ICRAR), ha dichiarato:
Queste esplosioni sono alterate dalla materia che incontrano nello spazio. Adesso siamo in grado di individuare da dove provengono e possiamo usarle per misurare la quantità di materia nello spazio intergalattico.
L’FRB in questione, noto come FRB 180924, è stato avvistato nel settembre 2018. A proposito di spazio (seppur non così profondo), la NASA ha di recente annunciato l’intenzione di voler raggiungere Titanio, luna più grande di Saturno, grazie a un drone che avrà il compito di prelevare alcuni campioni della sua superficie per analizzarli.