Scoperto il ghiaccio plastico VII: un nuovo stato dell'acqua

Osservato il ghiaccio plastico VII, un nuovo stato dell'acqua in condizioni estreme. Potenziale presenza su pianeti giganti e lune ghiacciate.
Scoperto il ghiaccio plastico VII: un nuovo stato dell'acqua
Osservato il ghiaccio plastico VII, un nuovo stato dell'acqua in condizioni estreme. Potenziale presenza su pianeti giganti e lune ghiacciate.

“L’acqua non smette mai di sorprenderci”, affermava Leonardo da Vinci. E ancora una volta, questo elemento fondamentale per la vita rivela un nuovo segreto, confermando la saggezza del genio italiano.

Un team internazionale di ricercatori ha identificato una forma inedita di acqua, chiamata ghiaccio plastico VII, che sfida la tradizionale classificazione degli stati della materia. Questa scoperta, documentata sulla prestigiosa rivista Nature, è stata realizzata presso l’Istituto Laue-Langevin in Francia e potrebbe aiutarci a comprendere meglio le condizioni presenti su pianeti e lune distanti.

Questo particolare nuovo stato dell’acqua emerge in condizioni davvero estreme: pressioni 60.000 volte superiori a quella atmosferica terrestre e temperature che sfiorano i 327°C. In queste condizioni, le molecole d’acqua mostrano un comportamento peculiare, disponendosi in un reticolo cubico rigido ma mantenendo la capacità di ruotare rapidamente, quasi come in uno stato liquido.

La dottoressa Livia Eleonora Bove, che ha guidato lo studio, definisce questa forma come un ponte tra il ghiaccio solido e l’acqua liquida. Per studiare questo fenomeno, gli scienziati hanno impiegato sofisticate tecniche di analisi, come la diffusione di neutroni quasi-elastici, che hanno permesso di osservare i “salti orientativi” delle molecole all’interno del reticolo cristallino.

La rilevanza della scoperta va oltre il laboratorio: condizioni simili potrebbero esistere negli interni di giganti gassosi come Nettuno o nelle profondità di lune ghiacciate come Europa. Questa forma di ghiaccio potrebbe quindi essere comune nei mondi alieni, aprendo nuove prospettive sulla comprensione dei corpi celesti e sulla possibile presenza di altre forme esotiche di acqua ancora da scoprire.

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