Le azioni Yahoo in giornata potrebbero nuovamente salire. Ma l’ipotetico “rally” non sarà solo conseguenza dell’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti: il gruppo è nuovamente al centro di speculazioni che vedono la proprietà riavvicinarsi a Microsoft ed al profumo dei dollari di Redmond.
Già nella giornata di ieri le prime voci avevano dato per improbabile un segnale positivo da parte del Department of Justice al nuovo piano di collaborazione presentato da Google e Yahoo. Alla luce delle mancate risposte alla proposta avanzata dai due motori di ricerca, Google aveva rinviato nel tempo ogni azione e Yahoo è rimasta in trepidante attesa. Non è bastata nemmeno qualche velata minaccia: l’antitrust USA veglia sulla proposta e tra le righe si legge un certo dissapore tra le parti. Anche la nuova proposta, però, potrebbe non piacere: da più parti la mossa è stata descritta come «disperata», un estremo tentativo per Google di tenere fuori Yahoo dalla portata di Microsoft.
Ed è ora proprio l’ombra di Microsoft a riaffacciarsi sul Board Yahoo. Jeffrey Lindsay della Sanford Bernstein sostiene come ad inizio 2009 il patto possa andare definitivamente a monte ed a quel punto per Microsoft si aprirebbero le porte di Sunnyvale senza che Jerry Yang abbia più la possibilità di opporre reale resistenza. Secondo l’analista le parti potrebbero incontrarsi su cifre ben inferiori rispetto ai vecchi 33 dollari offerti da Steve Ballmer e addirittura l’accordo potrebbe riguardare l’esclusivo comparto legato alla ricerca.
Ed in questo frangente torna a parlare anche Carl Icahn. Dopo essere entrato nel board Yahoo, Icahn era uscito dalle cronache quotidiane dedicandosi al nuovo gruppo (del quale detiene peraltro importante quota azionaria). Ora, colui il quale da sempre ha sostenuto la bontà intrinseca di un accordo con Microsoft, torna a ribadire i vecchi concetti: Yahoo dovrebbe accordarsi con Microsoft, unico gruppo al quale interessa realmente il motore di Sunnyvale. L’acquisizione completa è però oggi fuori dalle logiche del mercato: l’ipotesi non è più sostenibile, l’accordo dovrà concentrarsi su transazioni di minor caratura.
Difficile ipotizzare al momento come la borsa possa reagire a tante parole prive di alcuna sostanza reale. Un rinnovato spirito è tornato però a soffiare sulle azioni Yahoo: una valida exit strategy potrebbe ancora essere trovata.