L’Agenzia delle Entrate userà Facebook per effettuare le proprie verifiche? Si, no, più o meno. L’ipotesi è scaturita da alcuni giorni in seguito ad alcune indicazioni provenienti dall’agenzia e maggiori approfondimenti saranno presto disponibili. La notizia va però smontata ed alleggerita delle parti ininfluenti, poiché il tutto rischia di sollevare più polverone di quanto non meriti.
Nelle ultime ore una semplice indicazione proveniente dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha risollevato la questione: «C’è attenzione al reddito consumato e ogni strumento che possa condurre ad avere informazioni viene usato, si chiami Facebook o sia un registro o l’iscrizione a un circolo esclusivo». Facebook ed i social network in generale, quindi, potrebbero diventare un elemento fondamentale nella ricerca di tenori di vita non proporzionali al reddito dichiarato, portando pertanto sulla giusta strada le autorità in cerca di evasori fiscali.
Befera non va oltre, ma ulteriori dettagli potrebbero essere annunciati entro una settimana circa. Quel che traspare è però la volontà di utilizzare qualsivoglia mezzo possibile per l’identificazione degli evasori e la linea seguita è quella del redditometro: la ricerca di indizi attraverso i quali identificare i casi sospetti. Tra questi ultimi si cercheranno inoltre i veri evasori mediante l’accertamento delle singole situazioni.
Quel che non è ipotizzabile è invece l’uso del social network in violazione della privacy: l’Agenzia delle Entrate avrà a disposizione soltanto i dati pubblici, quelli non schermati dietro le apposite impostazioni per la segretezza delle proprie attività sul network. Tuttavia, essendo molti i profili aperti e per i quali l’attenzione alla privacy è prossima allo zero, giustamente l’Agenzia delle Entrate si riserva la possibilità di sfruttare tutte le informazioni disponibili per giungere all’identificazione del caso sospetto, dell’evasione e della vacanza di lusso nelle mani del nullatenente di turno. Tra queste possibilità non possono non figurare i social network, specchio moderno della vita quotidiana, ove la memoria storica rimane impressa ed auto-dichiarata delineando il profilo dell’utente meglio di qualunque altro servizio online.