Ore 09.00 del mattino, solito ufficio, il capo entra e chiama nel suo studio il vostro collega. Lui, dal giorno dopo, fornirà i suoi servizi all’azienda da casa, aiutato da un buon PC portatile e da altri servizi TLC messi a disposizione dall’azienda stessa. Come vi sentireste voi, che come lui tutte le mattine vi siete presentati puntuali e che ora, però, siete costretti a rimanere incollati alla scrivania dell’ufficio?
A studiare questo avvenimento sono stati dei ricercatori “made in USA”, i quali hanno condotto l’analisi su 240 dipendenti appartenenti ad una impresa di media grandezza.
La sensazione più diffusa, per gli “esclusi”, è costituita da un senso di frustrazione psicologica e, in un certo qual modo, da senso di inferiorità.
Traduzione? È stato evidenziato che i lavoratori ai quali non vengono concesse queste tecnologie sono affetti da un significativo calo della propria autostima e, di conseguenza, della produttività.
Sì, perchè avere quel portatile significa, per molti dipendenti, essere stimati e apprezzati dal proprio datore di lavoro. Al contrario, coloro che rimangono in ufficio, sentono raddoppiare il carico psicologico delle proprie mansioni in azienda.
L’effetto più immediato è costituito da un immediato crollo del senso della responsabilità, seguito dall’aumento delle possibilità di licenziarsi dal proprio posto di lavoro.
Gli esperti suggeriscono, per sorbire tranquillamente il colpo, gambe in spalla e un pensiero fisso in testa: “se ce l’ha fatta lui, posso riuscirci anch’io!”.