Da qualche giorno rimbalza sulla Rete la notizia di un iPhone che avrebbe preso fuoco, o quasi. Niente panico, però, il problema (ammesso che riguardasse il telefono) non sembra essere affatto diffuso.
Tutto è nato da un post su questo blog, in cui un utente italiano racconta le proprie sfortunate vicissitudini con il telefono della mela. Aveva connesso l’iPhone 3G alla porta USB del computer attraverso il cavo di alimentazione in dotazione, per poi allontanarsi qualche ora. Al suo ritorno ha ritrovato il cavo parzialmente fuso e il telefono nell’impossibilità di ricaricarsi o connettersi al PC. Compendio della giornata: un iPhone da buttare e un rischio di incendio.
Per ora non sono noti altri casi, se non uno analogo avvenuto in Svezia, e anche questo senza esiti peggiori.
È evidente che due casi su milioni di pezzi venduti non sono sufficienti per allarmarsi, e sembra che oltretutto i telefoni c’entrassero poco o nulla con il cortocircuito. Secondo HardMac, infatti, a giudicare dalle bruciature sembra più corretto ipotizzare che il corto circuito sia stato causato da un difetto nella piedinatura del cavetto USB. Ciò avrebbe comportato la produzione di calore in quel punto e la conseguente fusione.