Se tutti fossimo John Chow

Se tutti fossimo John Chow

John Chow, nel 2007, ha guadagnato quasi 200 mila dollari. Non è un top manager e nemmeno un CEO. John Chow, ma questo lo saprete già tutti, è un blogger. Un blogger che recentemente ha svelato alcuni punti chiave della sua strategia vincente.

Ci sarebbe da obiettare su alcune tautologie: ad esempio, è ovvio che devo trovare sempre buoni argomenti, tutto sta nell’individuare quali siano questi buoni argomenti. Fa un po’ effetto il secondo punto (non utilizzare Google AdSense) ma anche su questo si è discusso più volte, ricercando fonti di guadagno alternative al programma di affiliazione di big-G.

Oltre a queste considerazioni di superficie, sto cercando di trovare un senso pratico alla lettura di questi “trucchetti”. Ragionando per paradosso, mi sono chiesto cosa succederebbe se tutti i blogger, da domani, tentassero di raggiungere il monte guadagni di John Chow semplicemente cercando di emularlo.

Ovvero, aprendo un blog e seguendo alla lettera i suoi consigli. Sicuramente, a lungo andare, i prezzi della pubblicità e le conseguenti revenues crollerebbero: sarebbe impensabile, con milioni di John Chow Virtuosi in giro per la rete, riuscire a sostenere un’economia basata sui modelli attuali.

Tutti insomma, compreso John Chow, guadagnerebbero un po’ di meno rispetto agli standard attuali dei top-blogger, visto che la torta degli investimenti pubblicitari può sì espandersi, ma non all’infinito.

Ora che abbiamo dimostrato che una proliferazione dei John Chow è impossibile, torniamo alla realtà: oltre agli spunti tradotti dal Tagliablog, quali sono gli aspetti che ritenete essenziali per trasformare un blog in uno strumento redditizio, diciamo quanto basta per viverci?

Io dico che un fattore imprescindibile è il tempo da dedicare al progetto: non solo ai contenuti, ma a tutto il contorno. Grafica, analisi, ottimizzazione, attività di comunicazione, attività commerciali, rapporti con l’esterno, e via dicendo. Il tempo, quindi, come chiave di volta per un blog di successo.

Quali sono, secondo voi, gli altri fattori determinanti?

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