A una settimana dal voto che ha portato a una situazione di stallo inedita per la seconda repubblica, superato lo shock di chi era partito favorito ma non ancora iniziata una fase propositiva è il tempo dei rimpianti e delle recriminazioni. La prima delle quali non poteva che essere quella in merito all’altro candidato alle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi, quello più forte sulla Rete e quindi protagonista di una pagina che si candida a diventare un tormentone (un altro) nelle settimane complicate per la politica italiana.
«Se c’era Renzi…» è certamente la frase, un po’ sgrammaticata (ma c’è dotta spiegazione sulle ragioni di questo che si definisce imperfetto irreale) che ha risuonato di più nelle conversazioni sia offline che online. Ragazzi molto svegli come Enrico Battocchi (lui è uno di quelli del Nido del cuculo, celebre firma su YouTube di video-parodie) hanno realizzato in poco tempo una pagina che sta già impazzando: secerarenzi.it.
Basato su WordPress e con un layout che riprende lo stile dei siti basati sulle frasi topiche su sfondi neutri, secerarenzi.it si affida a due principi: il meme del Web, con una parte sempre uguale (un altro esempio è Keep calm and…) e una da riempire di contenuto, e il laboratorio di umorismo alla Spinoza. Chiunque può contribuire al database di frasi, condivisibili su Google+, Facebook e Twitter, firmandole o lasciandole anonime. Chi invece visita il sito ne resta catturato grazie alla funzione di ricarica della pagina, che permette di sfogliare le tante variazioni sul tema in modo casuale e potenzialmente infinito.
Come da manuale molti internauti stanno scatenando la loro fantasia e ironia – strumento principe della critica testuale sul Web – e le frasi sono davvero spassose. Tra le tante, si notano anche molte versioni tecnologiche che citano esempi della Rete. Il più notevole, al momento, è certamente quello di EmaWebDesign che con gusto distopico estremo ha scritto:
Se c’era Renzi Volunia avrebbe sconfitto Google
Naturalmente la fanno da padrone anche lo sport, la politica, le serie televisive, i quesiti esistenziali e le citazioni di attualità, come il conclave che qualcuno, ovviamente, si augura in streaming. E tutti questi elementi si riproducono e moltiplicano su Twitter nell’hashtag #secerarenzi.