Una serie di misteriosi anelli sono comparsi nel mondo virtuale di Second Life. Il loro potere evocativo e la loro presenza fuori luogo ha incuriosito gli utenti, spingendo la loro voglia di conoscenza ad una interazione con questi oggetti. Come nella peggior fiaba, però, l’oggetto misterioso è un amuleto buono più per la magia nera che non per salvare il mondo, ed è così che il tutto diventa meno fiabesco e più tecnologico: rallentamento dei server e blocco totale della “second life”.
Grey Goo (by F-Secure)
“Grey Goo” è il nome attribuito a quello che è stato identificato come un worm, con tanto di segnalazione sul blog F-Secure. Il codice degli anelli è stato scritto come script Linden Scripting Language, il linguaggio di programmazione su cui si basa l’interazione degli utenti con il mondo virtuale di Second Life. L’interazione con gli anelli determinava un processo di auto-replicazione che, alla lunga, ha sovraccaricato il server consigliandone un reset utile alla bonifica necessaria.
Poche ore di attesa, poi la vita ha ricominciato a scorrere a Second Life. «Welcome back» recita entusiasta l’annuncio di Robin Linden, spiegando come gli unici account rimasti aperti siano stati quelli del team impegnato nei lavori.
Grey Goo su YouTube
Il grado di coinvolgimento ha tuttavia portato l’utenza ad un certo grado di insoddisfazione emergente con tutta evidenza dai commenti al post di segnalazione del problema sul blog ufficiale del servizio. Trattasi, in effetti, non del primo problema segnalato nella dimensione virtuale creata dai Linden Lab e sussiste una certa diffidenza nei confronti dei creatori di Second Life circa le capacità di gestione del successo accumulato nel tempo.