Il tentativo di rendere le lancette dell’orologio da polso un ricordo “vintage” avvenne nel 1972, con il prototipo Pulsar. Commercialmente parlando non fu un grande successo, ma l’idea era buona e come spesso succede, fu migliorata.
Il passaggio fondamentale, come abbiamo già visto in diversi casi targati anni ’70, fu quello dalla tecnologia LED (a diodi) a quella LCD (a cristalli liquidi). La Seiko nel 1973 mise in commercio il modello Quartz 06LC, considerato il primo orologio da polso digitale.
I segnali elettrici erano mandati direttamente al pannello a cristalli liquidi dove venivano convertiti in 6 cifre per indicare il tempo, ore, minuti, secondi.
Rispetto al suo antenato, il Pulsar, il Seiko Quartz 06LC oltre al già citato schermo a cristalli liquidi e le innovative 6 cifre, mostrava l’orario continuamente invece di dover premere un pulsante ogni volta.
Alla lunga durata garantita, 50.000 ore, e al buon contrasto dello schermo si aggiungeva la possibilità, premendo un pulsante, di una retroilluminazione che consentiva di leggere l’ora anche di notte.
Insomma la Seiko con il Quartz 06LC era riuscita a superare tutti quei vincoli, prezzo compreso, che avevano impedito al pur innovativo Pulsar di imporsi sul mercato.
Fu un grande successo che diffuse allo stesso tempo la cultura della nuova concezione di orologio da polso e quella della tecnologia LCD.
L’ora dell’orologio digitale era appena scoccata.