L’acquisizione di Harman finalizzata lo scorso anno (con un investimento da otto miliardi di dollari), nome importante sia nel mercato delle componenti audio che nelle soluzioni dedicate alle auto connesse, ha confermato l’interessamento di Samsung nei confronti di tutto ciò che riguarda il mondo delle quattro ruote. Non sorprende, dunque, che il gruppo abbia preso in considerazione la possibilità di dire la propria in un ambito sempre più popolato come quello delle self-driving car, che già vede attive e operative altre realtà dell’universo hi-tech.
Le autorità sudcoreane hanno rilasciato all’azienda l’autorizzazione necessaria per condurre test sulle strade pubbliche, al fine di raccogliere feedback e migliorare il sistema di guida autonoma che attualmente si trova in fase di sviluppo. Samsung precisa che non rientra nelle sue intenzioni l’ipotesi di realizzare e commercializzare vetture, bensì di mettere a punto una tecnologia da concedere poi con tutta probabilità in licenza agli automaker, che la integreranno a bordo dei veicoli. Insomma, una prospettiva che risulta essere perfettamente in linea con quella già esplorata da nomi importanti come Google/Alphabet con la divisione Waymo. Questo il breve comunicato affidato dall’azienda alle pagine di Reuters.
Vorremmo chiarire che la società non ha alcuna intenzione di entrare nel business della produzione di automobili, ma di concentrarsi sullo sviluppo degli algoritmi di deep learning per le operazioni autonome.
Sembra dunque piuttosto probabile che Samsung scelga di siglare una partnership con uno o più automaker, per dare così il via alla fase di test vera e propria, un po’ come fatto da bigG con Fiat Chrysler per dotare centinaia di minivan Pacifica della tecnologia. Nessuna indicazione è stata fornita sulle tempistiche, ma l’azienda dovrà accelerare i tempi: si parla del biennio 2020-2021 come timeline per il debutto ufficiale delle prime self-driving car, inizialmente destinate a servizi di trasporto pubblico come quelli legati al ride sharing.