Nel mese di febbraio il California Department of Motor Vehicles ha approvato una nuova normativa legata ai test delle vetture a guida autonoma che permette anche ai veicoli di livello 4 e 5 di circolare sulle strade pubbliche dello stato: stiamo parlando di mezzi che a bordo non ospitano né volante né pedali per acceleratore o freno.
È l’ultimo step evolutivo delle self-driving car, quello che di fatto toglie dall’equazione il fattore umano e la sua fallibilità. Un salto verso il futuro della mobilità che nelle intenzioni delle realtà impegnate in questo sempre più promettente ambito consentirà di rendere molto più sicura la circolazione. Le aziende intenzionate a beneficiare di questa nuova legge dovranno comunque, almeno in un primo momento, rispondere a requisiti ben precisi definiti dalla Society of Automotive Engineers: anche in assenza di comandi manuali nell’abitacolo le vetture dovranno poter essere controllate e comandate da remoto in tempo reale da un operatore, sempre pronto ad assumerne la gestione in caso di emergenza.
Come detto in apertura, la normativa è stata approvata nel mese di febbraio, ma viene resa nota solo ora, in un momento quantomeno delicato per chi sta lavorando sulle tecnologie e sulle soluzioni di guida autonoma. Nelle scorse settimane uno dei SUV di Uber ha investito e ucciso una donna nella città di Tempe in Arizona mentre attraversava la strada (il colosso del ride sharing ha trovato un accordo con la famiglia della vittima) e pochi giorni fa una Tesla Model X si è schiantata a Mountain View senza lasciare scampo al conducente. In quest’ultimo caso, però, la responsabilità di quanto accaduto è da attribuire al guidatore, che ha ignorato i ripetuti avvisi emessi dal sistema Autopilot presente a bordo del veicolo elettrico.