La strada che porterà le vetture a guida autonoma sul mercato non è così breve come in molti hanno sperato e di certo non priva di problematiche da affrontare, innanzitutto dal punto di vista legislativo. Per favorire una riforma delle normative attuali, cinque big del settore uniscono le loro forze e annunciano la nascita di una coalizione: la Self-Driving Coalition for Safer Streets.
I nomi coinvolti nell’iniziativa sono quelli di Alphabet (Google), Ford, Uber, Volvo e Lyft. Cinque realtà fortemente interessate allo sviluppo di tecnologie dedicate alle self-driving car, seppur con finalità differenti. L’intenzione è chiara ed esplicitata a chiare lettere nello statement ufficiale: collaborare con il legislatore, con gli enti di regolamentazione e con il pubblico, per concretizzare i benefici sociali e in termini di sicurezza della guida autonoma.
Il ruolo di consigliere e portavoce è stato affidato a David Strickland, ex dirigente della NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), l’agenzia governativa statunitense che si occupa della mobilità su quattro ruote. Queste le sue parole.
Ciò che le persone cercano sono regole chiare per quanto si deve fare affinché i veicoli completamente autonomi possano viaggiare sulle strade. Nessuno sta cercando scorciatoie.
Una dichiarazione che ha innanzitutto il compito di chiarire come la priorità assoluta delle società coinvolte nella coalizione sia la sicurezza e che sarà impiegato tutto il tempo necessario per garantirla. Secondo Strickland, il gruppo non ha solo natura di lobby, ma mira a fare informazione sul tema.
L’obiettivo delle self-driving car è in primis quello di eliminare i rischi legati agli errori di chi si trova alla guida: la tecnologia è infatti potenzialmente immune a distrazioni o stanchezza, fattori che stando alle statistiche diffuse da NHTSA nel 2014 hanno causato il 94% degli incidenti negli USA, causando circa 30.000 decessi. Una delle prime iniziative messe in campo dalla Self-Driving Coalition for Safer Streets sarà finalizzata alla collaborazione con le comunità cittadine, le municipalità e le realtà professionali per far conoscere i principi della guida autonoma, favorendo così un approccio consapevole e maturo nei confronti di questi sistemi.
La coalizione mira inoltre a favorire una riforma delle normative a livello federale, anziché affidare ai singoli stati la stesura di nuovi codici. Prendendo in considerazione la California, ad esempio, il Department of Motor Vehicles ha di recente redatto una bozza di legge in cui si richiede la presenza obbligatoria di un conducente in carne ed ossa sui veicoli a guida autonoma. Una proposta fortemente criticata da Google, che vede nell’imposizione una limitazione delle potenzialità offerte dalla tecnologia e un freno al suo sviluppo.