La maggior parte dei telefoni Android dovrà attendere fino al 2019 per duplicare la funzione di rilevamento 3D dietro la tecnologia Face ID di Apple. Lo hanno rivelato tre importanti produttori componenti chiave a Reuters, spiegando che vi è una scarsità di parti utilizzate per i sensori 3D a bordo delle fotocamere di nuova generazione e che dunque produttori di device come Samsung, Huawei e Xiaomi dovranno attendere anni prima di poter mettere le mani su una tecnologia che è destinata a valere miliardi di introiti nei prossimi anni.
Secondo i produttori di componenti Viavi Solutions Inc, Finisar Corp e Ams AG, livelli di produzione di massa inadeguati su parti chiave significheranno che l’adozione di massa del rilevamento 3D da parte delle aziende che costruiscono dispositivi Android non accadrà ancora per diverso tempo. «Ciò significa che Samsung, Huawei, Xiaomi e altri potrebbero essere quasi due anni dietro Apple, che ha lanciato Face ID con il suo telefono iPhone X lo scorso settembre», si legge nel rapporto. La problematica per i produttori di Android sarebbe dovuta al vantaggio della divisione R & S di Apple, ma anche per lo stretto controllo che avrebbe sulla catena produttiva di tali componenti.
In particolare, i produttori di Android starebbero faticando a procurarsi laser a superficie verticale a emissione di cavità o VCSEL, una parte fondamentale dell’hardware dietro al Face ID di Apple. Così gli sforzi della casa di Cupertino per assicurarsi la tecnologia farebbero parte di un approccio aggressivo per sfruttare al meglio i progressi tecnologici realizzati dalle terze parti: l’affare di 390 milioni di dollari del produttore di iPhone effettuato lo scorso dicembre per garantirsi le forniture dal produttore VCSEL Finisar è stato uno di questi. Altro sforzo riguarderebbe le discussioni di Apple con i principali produttori di cobalto per garantirsi sufficienti forniture per batterie ricaricabili agli ioni di litio che alimentano i suoi dispositivi mobile.
«Apple è sempre molto concentrata sulla sua catena di fornitura», sottolinea Gartner. «Quando si tratta di nuove tecnologie come questa e della loro implementazione su nuovi telefoni, è uno dei modi in cui Apple può essere davvero aggressiva, differenziarsi e sfruttare la posizione che ha sul mercato». Ci vorrà dunque molto tempo prima che le persone che acquistano Android possano avere smartphone con tale tecnologia di rilevamento facciale in 3D, ma tutti i maggiori produttori di telefoni sarebbero interessati ad ottenerla.
Nel frattempo, un altro produttore, Ams, con sede in Austria, prevede anche di avere i chip VCSEL ampiamente disponibili l’anno prossimo e afferma di aver vinto un grosso accordo con un produttore di smartphone, ma non è noto di chi si tratti. A ogni modo, qualora la notizia si rivelasse veritiera, significherebbe che Apple ha comunque due anni di vantaggio rispetto alla concorrenza, una grande finestra temporale per meglio sviluppare la tecnologia TrueDepth di iPhone e forse integrare Face ID in altri hardware. In tal senso, recenti indiscrezioni parlano dell’arrivo di Face ID in un nuovo iPad.