Nessuna obiezione alla separazione di America Online da AOL Time Warner, anzi. È questo il parere, per certi versi sorprendente, di Steve Case, ex-presidente della compagnia e mente del progetto che portò alla fusione di America Online e della Time Warner Company nel 2000.
Le voci su una possibile scorporazione della divisione Internet dal resto della società si susseguono ormai da un anno, da quando è stato chiaro che America Online è una palla al piede nel bilancio del colosso mediale, che inanella un successo dopo l’altro in settori come il cinema e la discografia ma non riesce a porre rimedio alla crisi delle attività online.
Nell’edizione odierna, il New York Times cita due dirigenti secondo i quali, nel corso di colloqui privati, Case si è espresso a favore di un separamento di America Online, il provider che aveva fondato all’inizio degli anni Novanta e che negli anni del boom era diventato una delle compagnie più floride tra quelle quotate al NASDAQ.
Dai tempi della fusione, il valore di AOL Time Warner in borsa è crollato del 70 per cento. Secondo gli analisti, oltre la metà di questo risultato è imputabile ad America Online.