All’indomani del lancio di Google Chrome, il già popolare browser di Google che in meno di una settimana dal lancio pare aver raggiunto l’1% di mercato, Emanuele ha giustificato la scelta di Google di rilasciare Chrome solo per Windows.
Concordo con Emanuele riguardo entrambe le sue posizioni principali a sostegno di questa scelta. Chrome è pensato per rendere la vita facile agli utenti, non agli smanettoni, e praticamente tutti gli utenti “normali” usano Windows. In secondo luogo Windows è oggettivamente il sistema operativo più diffuso e quindi era logico partire da lì.
Voglio però fare un’altra considerazione, che invece porta alla luce il fatto che forse una compatibilità con Mac avrebbe giovato molto a Chrome. In un video è infatti lo stesso Sergey Brin, co-fondatore di Google, a definire “imbarazzante” l’assenza di una versione per Mac.
Se è infatti vero che nel mercato globale Windows fa da padrone, nel mondo dei media e degli appassionati di tecnologia Apple si difende più che bene. Non è insolito ritrovarsi a conferenze ed eventi dedicati a new media e vedere più Mac che PC.
Sebbene queste persone siano una ristrettissima minoranza rispetto alla popolazione generale, sono proprio queste persone che scrivono gli articoli e generano il passaparola. Scontentare, o quanto meno rendere più difficile la vita, questi !opinion leaders! può rappresentare un pericoloso boomerang.
Certo, Google non ha bisogno che i blogger parlino bene di lei per sopravvivere, ma curare le PR e la propria immagine fa bene anche se si è dei colossi.
Non conosco la roadmap di Google e la situazione dei concorrenti, ma forse sarebbe valsa la pena di attendere un po’ e rilasciare una versione multipiattaforma di Chrome.