Grazie anche alla sua recente espansione internazionale, Netflix è una piattaforma di streaming sempre più popolare. Sebbene la società fornisca il numero degli abbonati sparsi per il globo, però, il gruppo non rende solitamente noti i dati di visione sul singolo show, ovvero l’equivalente dei ratings e dell’audience televisiva. Qualche dettaglio in più, tuttavia, giunge dagli Stati Uniti, grazie a un’indagine Nielsen pubblicata su Variety.
Nel corso di una presentazione presso la conferenza Consumer 360 di Las Vegas, Variety riporta come Nielsen abbia fornito i dati statunitensi per alcuni show in streaming targati Netflix. Tra i tanti anche “Orange Is The New Black”, uno dei titoli di culto nonché produzione autoctona del colosso, giunto alla sua quarta stagione lo scorso 17 giugno. Sebbene si tratti di rilevazioni terze, e non di statistiche ufficiali rese note dallo stesso Netflix, le cifre emerse sono del tutto incoraggianti e possono essere paragonate, almeno in senso lato, al consumo televisivo.
Le misurazioni riguardano un lasso predefinito di tempo, quello dal 17 al 19 giugno, ovvero le prime ore dal debutto della quarta stagione di OITNB. In questo lasso temporale, ben 6.7 milioni di persone hanno visto il primo episodio della stagione, seguite da 5.9 milioni per la puntata successiva. Questo significa che, qualora la serie fosse stata distribuita secondo le canoniche logiche televisive, avrebbe potuto competere senza sforzi con i rivali della stessa settimana: il 19 giugno, infatti, 10.4 milioni di telespettatori statunitensi si sono sintonizzati su HBO per vedere “Game of Throne”, mentre 5.8 la première di stagione di “Major Crimes” su TNT. In altre parole, “Orange Is The New Black” si conquista il secondo posto, un fatto non da poco considerata come la sfida con GOT sia davvero impegnativa per qualsiasi prodotto televisivo.
Questo tipo di analisi, tuttavia, potrebbe essere in un certo senso poco accurata per una piattaforma di streaming e questo spiegherebbe perché i colossi del mercato, nessuno escluso, tendano a non fornire dati sul singolo show. Innanzitutto, vi è l’elemento temporale: mentre per una serie TV gli spettatori sono contemporanei, per una in streaming la fruizione si estende per periodi molto più lunghi: le cifre di “Orange Is The New Black”, di conseguenza, rischiano di essere decisamente più alte, poiché la rilevazione Nielsen si ferma solo al 19 giugno. Inoltre, vi è da tenere in conto anche il binge-watching: teoricamente, su Netflix l’utente può gustare tutti gli episodi di una stagione in una sola giornata, mentre in TV la cadenza, e il conseguente calcolo dell’audience, è settimanale. Infine, non si dimentichi come delle logiche slegate dai meri incontri abbiano permesso al colosso di indagare molte strade creative, nonché di recuperare titoli che la TV aveva ormai archiviato, riportandoli al successo. Si pensi, ad esempio, all’attesissima nuova stagione de “Una Mamma per Amica”.