Serval è un progetto molto interessante sviluppato da un ricercatore della Flinders University di Adelaide, in Australia. L’idea di base è quella di riuscire a far comunicare due smartphone senza la necessità di appoggiarsi ad una rete di telefonia mobile, stabilendo piuttosto un collegamento diretto via rete GSM o via WiFi.
Serval, dal nome di un gattopardo africano, nasce principalmente come soluzione per permettere di comunicare in aree particolarmente difficili del pianeta, dove le infrastrutture sono state distrutte dalle guerre o sono totalmente assenti. A sostenere il progetto del Dott. Paul Gardner-Stephen è la fondazione Shuttleworth del paladino dell’open-source Mark Shuttleworth, padre di Ubuntu e già impegnato in altre attività filantropiche.
Si basa su diversi protocolli, tutti open-source, come il SIP ed il B.A.T.M.A.N. (Better Approach To Mobile Adhoc Networking), come anche sull’OSLR, il medesimo protocollo di routing adottato da Ninux, una delle più grandi realtà mesh senza fili del nostro Paese. Ad oggi il software, ancora in fase di sviluppo, utilizza i trasmettitori WiFi dei telefoni, tuttavia l’obiettivo è quello di arrivare a sfruttare le frequenze GSM. Dobbiamo sottolineare come questo potrebbe entrare in conflitto con le legislazioni europee, tuttavia in paesi in via di sviluppo o del terzo mondo, o anche nelle zone snobbate dai gestori telefonici perché poco redditizie, potrebbe rivelarsi una valida soluzione.
Serval potrebbe però infastidire non poco gli operatori di telefonia mobile che ad oggi devono già guardarsi le spalle dal Voice over IP e dalle applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp, Skype e Viber. Già nel 1980 chi lavorava ai primi prototipi di rete GSM aveva immaginato una tipologia cosiddetta a maglia (mesh per l’appunto) in cui i terminali avrebbero avuto il ruolo sia di ricevitori che di ripetitori di segnale. Le compagnie telefoniche avevano tuttavia impedito di proseguire in questa direzione, preferendo un controllo dall’alto che permettesse loro di monetizzare le comunicazioni.
Ma perchè invece di trasformare questo progetto in una “gallina dalle uova d’oro” il Dott. Paul Gardner-Stephen ed i suoi ricercatori stanno offrendo i frutti del loro lavoro gratuitamente? La risposta arriva per bocca dello stesso Gardner-Stephen sulla home page di Serval: “Crediamo che l’accesso alle comunicazioni e delle informazioni sia un diritto umano. Sogniamo un mondo in cui chiunque sia collegato, sempre e ovunque”.