Negli ultimi due anni la diffusione di Linux sui server ha fatto registrare un trend negativo rispetto al resto del mercato e soprattutto rispetto a Windows Server. Basti confrontare i dati del 2003, durante il quale Linux cresceva del 53% e Windows Server del 20%, con quelli del 2006 in cui invece il pinguino ha fatto registrare un -4% perfettamente bilanciato dal +4% della piattaforma di Microsoft registrato nello stesso periodo.
A frenare ulteriormente la diffusione del pinguino ha contribuito anche lo stop quasi totale delle migrazioni da Unix a Linux. Secondo IDC, che ha condotto l’indagine sul mercato americano, ciò è dovuto all’esaurirsi dei vantaggi a breve termine che Linux offriva rispetto alle piattaforme Unix proprietarie. Tutte le aziende che potevano passare a Linux lo hanno già fatto, mentre quelle rimaste a Unix vi sono costrette per lo più a causa di applicazioni business critical che sarebbero troppo dispendiose da portare su una piattaforma alternativa.
Ulteriori conferme su questi dati arrivano dalle aziende produttrici. Margaret Lewis, direttore del settore soluzioni commerciali di AMD, ha notato che per Linux la diminuzione si è accentuata negli ultimi quadrimestri mentre si è consolidata la posizione di Windows Server che ora detiene il 70% del mercato, contro il 20% di Linux e il restante 10% principalmente occupato da Unix. Anche secondo Lewis le migrazioni verso Linux sono avvenute tutte a discapito di Unix e Netware e che adesso che queste installazioni sono minime, a Linux non resta molto spazio di crescita.
Sempre second AMD, La continua crescita di Windows Server si deve anche e soprattutto alle aziende che decidono di muovere le proprie reti di computer desktop collegati fra loro verso infrastrutture più centralizzate.
Dello stesso avviso Bill Hilf, capo del settore marketing di Windows Server. Hilf ha dichiarato a eWeek che Linux è principalmente usato nel computing di alto livello e come Web server, e che indubbiamente è un concorrente importante nel mercato dei server. Tuttavia Microsoft è consapevole che difficilmente Windows Server potrà essere attaccato nel campo della comunicazione (si pensi ad Exchange), della collaborazione e della organizzazione e condivisione delle risorse, come file e stampanti. I dati della trimestrale di cassa in proposito parlano chiaro: il comparto “server & tools” ha vissuto una ulteriore crescita raccogliendo, nonostante una fetta di mercato già ampia, 2.9 miliardi di dollari contro i 2.4 dello stesso trimestre 2006 ed un margine netto di 0.96 miliardi contro gli 0.77 del Q1 dell’anno precedente.