È andata a buon fine l’incursione dell’International Federation of Phonographic Industry (nota più semplicemente come IFPI) contro due server residenti in Budapest, capitale dell’Ungheria.
Questi ospitavano materiale protetto da copyright, il quale veniva distribuito agli internauti che ne avessero fatta richiesta (ovviamente sto parlando di richieste via client).
I due server sequestrati dalle forze dell’ordine sono stati chiamati XXS e Z e contenevano, udite udite, ben 8 terabyte di materiale protetto, che veniva distribuito da PC ad alta velocità, chiamati Topsites.
Jeremy Banche, capo dell’unità Anti-Pirateria Internet dell’IFPI ha così commentato la vicenda:
Questi attacchi sono un ottimo esempio di come l’industria discografica sia in grado di lavorare con le forze dell’ordine, al fine di combattere la criminalità informatica.
Ha precisato anche il fatto che se i brani musicali di un artista arrivano su Internet prima di essere venduti, ciò può rappresentare la fine dell’artista che non riuscirà a vendere i suoi CD.
Su ifpi.org trovate il comunicato dell’IFPI riguardo all’operazione riuscita.