Windows 7 ha raggiunto e superato la soglia delle 150 milioni di unità vendute sul mercato. Trattasi di un obiettivo importante poichè, oltre a rendere Windows 7 il sistema operativo di maggior successo nella storia del gruppo, rilancia l’entusiasmo attorno al brand e, con effetto bandwagon, può stimolare ulteriormente la crescita grazie ad una sempre più intensa adozione in ambito business.
150 milioni di copie vendute significano 7 copie di Windows 7 vendute ogni singolo secondo. Si tratta di un numero frutto di un duplice effetto. Da una parte, infatti, v’è il traino consumer di quanti, sulla scia delle ottime recensioni avute dal sistema operativo, hanno acquistato il proprio nuovo pc confidando nelle qualità dell’ultimo nato di casa Microsoft. Dall’altra v’è la massa di quanti, bypassato Windows Vista e stanchi dei limiti di Windows XP, hanno fatto il grande salto per approdare tra i lidi sicuri di Windows 7.
Ora c’è ancora un grande valore da sbloccare: il mondo enterprise. Secondo quanto indicato da Brandon LeBlanc sul Windows Team Blog, una stima Merrill Lynch valuta nel 75% il quantitativo di aziende pronte al passaggio, il che significa che presto il mondo business potrebbe aprirsi agli investimenti e, nel tentativo di mettersi alle spalle la crisi, tornare a credere nell’innovazione come elemento chiave per migliorare performance, redditività e potenzialità.
Nel giorno del grande annuncio, però, c’è anche altro che si muove nei laboratori dei tecnici Windows. Da una parte, infatti, si segnala la beta release del primo Service Pack del sistema operativo (preannunciato come poco importante, più che altro progettato per ottimizzare alcuni aspetti): distribuito sotto codice “7601.16562.100603-1800”, il SP1 si presenta in un packaging da 1.22GB; dall’altra è annunciato il rilascio della nuova beta di Windows Live Essentials (Messenger, Photo Gallery, Movie Maker e Sync): «il nuovo Windows Live Essential combina il potere di un Pc e la ricerca del cloud per potenziare l’esperienza Windows 7». In questo crede Microsoft e questo afferma LeBlanc: il Pc continuerà sempre e comunque a rimanere l’hub centrale della vita informatica nelle case di tutto il mondo, dunque i catastrofismi vanno messi da parte: la crescita del mobile non eroderà spazio ai pc e la concorrenza non eroderà spazio a Microsoft.