L’intelligenza artificiale di AlphaGo, sviluppata dal team DeepMind (acquisito da Google) lo scorso anno è uscita vincitrice dal confronto con Lee-Se Dol, uno dei principali esponenti del gioco da tavolo Go. Una prova di forza per l’IA e per i sistemi di machine learning impiegati per istruirla.
Ora ad AlphaGo spetta una sfida ancora più impegnativa, contro il numero uno assoluto della specialità: Ke Jie, 19enne cinese da quasi un decennio professionista e ritenuto pressoché imbattibile, tanto da aver sconfitto più volte il rivale Lee-Se Dol durante le finali mondiali. La battaglia andrà in scena il mese prossimo, dal 23 al 27 maggio, in occasione dell’evento Future of Go Summit che si svolgerà nella città di Wuzhen (Cina). La gara sarà strutturata su tre match, con il titolo assegnato al primo dei due partecipanti che se ne aggiudicherà due. Previste inoltre sfide con altri cinque professionisti e infine una in cui i giocatori si alterneranno, una mossa a testa, nel tentativo di unire le loro forze e sconfiggere l’intelligenza artificiale.
Qualcuno ha affermato che l’impiego dell’IA sta rischiando di banalizzare la strategia necessaria per uscire a testa alta da una partita di Go, ma secondo Demis Hassabis, co-fondatore di DeepMind, non è affatto così.
Anziché svalutare il gioco, come alcuni temono, l’IA ha reso più forti e più creativi i giocatori umani. Professionisti e non hanno osservato l’approccio innovativo di AlphaGo e ne hanno imparato nuove strategie, analizzando quella che è stata probabilmente la partita più studiata della storia.
L’impegno di Google e DeepMind relativo al machine learning non si limita ovviamente ad un gioco da tavolo, bensì mira a risolvere problemi di ogni tipo: dalla ricerca medica alle funzionalità integrate nei dispositivi mobile, con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone e, come affermato proprio da bigG, cambiare il mondo.