Non è facile rispondere alla domanda del titolo. Tempo fa è apparso su Hidden Wires un buon articolo (che è utile recuperare), a firma di Andy Harris, volto a stabilire se sussista o meno la possibilità di utilizzare proprio un Personal Computer per controllare un sistema di automazione di un edificio, con conseguente vantaggio economico.
È necessario valutare con obiettività le possibilità e i limiti di una tale scelta e infatti lo stesso autore, Andy Harris, sostiene, come appare evidente anche da alcune semplici considerazioni, che in alcuni contesti l’opportunità esaminata non sussista.
Un PC infatti non offrirebbe sufficienti garanzie di affidabilità e robustezza, dunque risulterebbe inadatto a contesti critici in cui il buon funzionamento del sistema deve essere garantito continuativamente. In casi meno critici però, Harris getta le basi per una soluzione concreta.
Il principio di progettazione alla base di tale soluzione porta ad un’intelligenza non centralizzata, ma distribuita. Ad esempio il PC non controllerà il funzionamento di tutte le periferiche, ma fungerà soltanto da elemento coordinatore di una rete, di cui faranno parte anche vari sotto-controllori elettronici. La presenza del PC garantisce un migliore funzionamento, ma un guasto non compromette l’intero sistema.
Analogamente si implementerà un algoritmo di controllo che prenda le migliori decisioni possibili basandosi sui dati a disposizione, in modo da poter ovviare anche al guasto di uno o più sensori.