La compagnia giapponese Sharp ha compiuto una brutta caduta a Tokyo quando, durante le negoziazioni dello scorso giorno di Borsa, ha dovuto cedere oltre il 9%: un passo indietro notevole, che riporta alla mente quanto successe ben otto anni fa, quando il declino dei titoli societari fu simile a quello conosciuto nelle scorse ore.
La causa di tale crollo è, ancora una volta, riferibile alla pubblicazione di nuovi dati previsionali sui profitti della compagnia. Il taglio delle stime ha infatti indotto alcune agenzie di rating a ridurre le proprie valutazioni sulle azioni Sharp, con la conseguenza di far retrocedere il titolo a poco più di 900 yen alla Borsa di Tokyo.
Se Sharp non può certo rallegrarsi delle sue attuali performance borsistiche, i principali concorrenti possono perlomeno affermare di avere attenuato i danni da “panic selling“. Panasonic ha contenuto le perdite a 1,3%, mentre peggio è andata a Sony, che ha declinato oltre il 3%.
Secondo le nuove previsioni ufficiali di Sharp, la compagnia dovrebbe ottenere circa 60 miliardi di yen di utile entro la fine dell’anno fiscale (che terminerà il 31 marzo 2009), contro una precedente previsione pari a oltre 100 miliardi di yen: un calo del 40%, provocato dai maggiori costi più che dai decrementi nei ricavi, visti comunque in lieve diminuzione da 3,6 trilioni di yen a 3,4 trilioni.