Il nome “Galapagos” pone nell’immaginario collettivo l’orizzonte di un paradiso isolato, l’origine della specie, l’equilibrio naturale delle cose. In casa Sharp, invece, assume il significato di un lancio, un esperimento ed un credo: l’azienda sta per iniziare lo sviluppo di due tablet con i quali il gruppo conta di entrare nel mercato di Kindle e dell’iPad per scavarsi una nicchia che si intravede come piena di affari potenziali.
Il nome in codice “Galapagos” è una delle poche cose note sul progetto. Sharp, infatti, si è al momento limitata ad una dichiarazione di intenti piena di mistero, senza immagini e senza dettagli: quel che si sa è semplicemente la volontà di portare sul mercato un e-reader in duplice versione. L’uno, da 5.5 pollici, si presenta più piccolo di qualsiasi Kindle; l’altro, 10.8 pollici, si presenta addirittura più grande dell’iPad. Il primo può contenere a malapena una facciata di un piccolo libretto cartaceo tradizionale, il secondo può invece avventurarsi in ricche pagine o doppie facciate da sfogliare.
L’uno con definizione 1024×600, l’altro con 1366×800. Entrambi con connettività Wifi, entrambi forti di un catalogo da circa 30 mila titoli fin dall’esordio. Tutto il resto si cela dietro l’idea di prototipi pensati come e-reader, ma potenzialmente capaci di qualità simil-tablet. Obiettivi limitati, ma concreti: 1 milione di unità sul mercato.
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E poi una scadenza: dicembre. Entro la fine dell’anno, insomma, Sharp introdurrà i propri tablet in Giappone per iniziare a testarne le qualità sull’utenza orientale proprio nel mercato in cui già Sony ha preannunciato novità entro fine 2010. A partire da questo esperimento sarà possibile capire se Sharp può dire la propria nel comparto, se intende portare altrove i propri prototipi (già ai auge i contatti con Verizon per lo sbarco negli USA) e se una nuova specie delle Galapagos sia ancora in grado di sovvertire l’ordine naturale delle cose.