Giungono nuove informazioni sul conto di iPad Pro, il tablet da 12,9 pollici che Apple potrebbe presentare il prossimo autunno. Così come rivela Business Insider, sembra che la Mela sia al lavoro su questo dispositivo sin dal 2012. Tuttavia è un’altra l’informazione che oggi monopolizza la stampa dedicata all’universo Apple: sarebbero stati scelti i fornitori per i display. E, senza troppe sorprese, fra i nomi spiccano Sharp e Samsung.
iPad Pro è un dispositivo pensato per l’utenza business, quindi per il settore educational. Pur mantenendo un’estetica prossima a quella di iPad Air 2, il tablet monterà uno schermo da 12,9 pollici, dotato di una risoluzione di 2.732×2.048 pixel. Si tratta di una definizione a 264 dpi, in linea quindi con alcuni modelli Retina di iPad già disponibili in catalogo per la società di Cupertino.
Secondo i report provenienti dall’Oriente, Apple avrebbe scelto Sharp come il fornitore principale dei pannelli dello schermo, a cui seguirà Samsung come partner secondario. Una prima tornata di display di test sarebbe già stata prodotta nel mese di giugno: entrambe le aziende avrebbero superato i rigidi test qualitativi di Cupertino. Sembra che Sharp inizierà la produzione di massa a breve, mentre Samsung comincerà a fornire i propri pannelli a partire dal mese di settembre, poco prima del presunto lancio nel mese d’ottobre.
Quella di Apple è una vera e propria scommessa, almeno sul fronte di iPad. Con le vendite in calo nell’ultimo anno, forse dovute anche alla crescita dei display di dispositivi come iPhone 6 e iPhone 6 Plus, serve una nuova strategia per riportare in auge il dispositivo. La sfida sull’universo business ed educational è certamente interessante, perché le grandi dimensioni possono trasformare iPad Pro nello strumento di punta per presentazioni al volo o come lavagna interattiva per gli studenti. Va comunque detto come queste dimensioni non siano di certo una novità sul mercato, poiché già alcuni competitor hanno presentato tablet superiori ai 12 pollici, anche la stessa Samsung. Non resta quindi che attendere l’autunno.