Spesso quando nell’ambito della fotografia si parla con termini tecnici e con un gergo che persone poco pratiche fanno fatica a capire e tra questi termini c’è l’importante tecnica dello sharpening, che significa rendere le immagini più nitide.
Molti si chiederanno perché sia così importante e la risposta è nelle differenze fra la pellicola ed il digitale. Quando un sensore registra un’immagine il software deve dare ad ogni singolo pixel un colore e quando si incontra una linea che non segue la griglia si dovranno approssimare i colori dei pixel attorno ai bordi per evitare il fenomeno della scalettatura (aliasing) che molti di voi già conosceranno.
Quando la transizione diventa meno netta con il passaggio da un colore ad un altro il nostro occhio la registra come sfocata e con lo sharpening si cerca di limitare questo problema aumentando il contrasto attorno ai bordi cercando di ingannare l’occhio e far sparire quel velo di opacità che copriva la nostra foto. Questo non significa che una foto fuori focus possa essere sistemata in questo modo, ma è sempre necessario partire da uno scatto a fuoco.
Per quelli che non hanno mai sentito parlare prima d’ora di questa tecnica non c’è motivo di preoccuparsi, le fotocamere durante il salvataggio applicano un leggero sharpening per migliorare la qualità dell’immagine.
Alcune regole da ricordare sono di applicare lo sharpening come ultimo passaggio, dopo aver sistemato tutte le altre caratteristica dell’immagine e di controllare il risultato con la foto al 100% dell’ingrandimento per controllare che non siano comparsi effetti indesiderati come aloni o artefatti.
La guida, veramente ben fatta ed il italiano, passa al dettaglio tutte le problematiche di questa tecnica e di tutti i meccanismi in gioco durante l’affilatura. Testate sulle vostre foto l’effetto dei vari parametri per imparare a prevedere l’effetto e migliorare la resa della vostra fotocamera.
Via | PhotoRevolt