Il processo di negoziazione secolare e cartaceo dell’industria petrolifera e del gas viene rivisto nel 2019, per gentile concessione della blockchain e di un consorzio industriale tra cui Shell, BP, ABN Amro, ING e Société Générale. Sono questi i nomi dei produttori leader mondiali di energia, di istituti finanziari e banche che si sono uniti per lanciare una nuova piattaforma di trading basata su blockchain al fine di rendere più veloci e trasparenti le negoziazioni di petrolio fisico.
Basato sulla rete crittografata e sicura del Quorum di JP Morgan, la piattaforma è in effetti la prima di trading blockchain funzionale per l’industria petrolifera e del gas. Il consorzio, riunito sotto la sigla ha il compito si svecchiare processi e metodi di un panorama davvero ancora fermo all’età della burocrazia fatta di carta, dove l’acquisto e la vendita dei prodotti passa solo per documenti stampanti, poco digitale e dunque una certa lentezza dei flussi. Il che significa che le note di credito e le fatture devono essere completate manualmente, e quindi inviate via e-mail o fax alle parti interessate.
Secondo il Financial Times, che ha riportato la nascita di VAKT, il procedimento via blockchain renderà il mondo più veloce, più economico e più sicuro, a partire dallo scambio delle materie prime, focus principale del business degli operatori interessati. Inizialmente, la piattaforma VAKT sarà disponibile solo per i membri del consorzio, poi approderà in maniera più ampia più ampia entro fine mese. A livello tecnico, il progetto Quorum di JPMorgan funziona sulla blockchain Ethereum (ETH) ed è modellato sul client Ethereum Go. La piattaforma è già utilizzata dalle società farmaceutiche Pfizer (che hanno partecipato al test) e Genentech, oltre che Microsoft Azure.