Passo in avanti molto importante dell’Europa per arrivare ad un mercato unico digitale all’interno del vecchio continente. Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno trovato un accordo per eliminare il “geoblocking” per consentire ai cittadini europei di poter acquistare liberamente beni e servizi all’interno degli Stati membri. Questo importante accordo che permette di spingere sulla diffusione dell’ecommerce, arriva dopo diversi mesi di discussioni e polemiche.
L’accordo raggiunto è sicuramente molto positivo per lo sviluppo dello shopping online, tuttavia l’eliminazione del “geoblocking” non riguarda ancora la fruizione dei contenuti legati al mercato dell’audiovideo protetti da copyright, come lo streaming televisivo, come inizialmente auspicato. Questo significa che i cittadini europei non potranno, per esempio, continuare a vedere le trasmissioni di Netflix, utilizzando il loro abbonamento, quando si recano fuori dai loro confini nazionali. Per quanto concerne l’eliminazione del “geoblocking” per lo shopping online, i cittadini europei avranno l’assoluta libertà di acquistare beni e servizi anche al di fuori dei confini del loro paese senza che debbano incorrere in qualche vincolo particolare come, per esempio, pagare con una carta di debito o di credito emessa in un altro paese. Inoltre, le imprese potranno contare su una maggiore certezza del diritto nelle operazioni transfrontaliere.
Le nuove norme stabiliscono che il “geoblocking” non possa essere assolutamente applicato all’interno di tre scenari ben precisi. Il primo è relativo alla vendita di merci senza consegna fisica. Un italiano potrà comprare un frigo in Germania organizzando a sue spese il trasporto del bene acquistato. Il secondo scenario riguarda la vendita di servizi prestati tramite mezzi elettronici. Un italiano potrà acquistare un servizio di hosting in Germania alle stesse condizioni economiche di un cittadino tedesco. Il terzo scenario prevede la vendita di servizi forniti in un determinato luogo fisico. Un italiano potrà acquistare la visita ad un museo della Germania direttamente sul sito web tedesco e non attraverso una versione italiana del portale web.
Il regolamento non impone l’obbligo di vendita e non armonizza i prezzi, come inizialmente proposto, ma affronta la questione della discriminazione nell’accesso ai beni e ai servizi. Le nuove norme entreranno in vigore nove mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.