Tecnicamente la nuova Leica SL è una mirrorless: ne ha tutte le caratteristiche, tecniche e di design. Inserirla in questa categoria è però piuttosto riduttivo, poiché prodotta con lo scopo ben preciso di soddisfare le esigenze più avanzate in ambito professionale, da sempre legato al segmento reflex. Un obiettivo raggiunto, stando a quanto dichiarato dai primi fotografi che hanno avuto modo di provarla. Tra questi anche Stefano Guindani, presente all’evento milanese ShowLeica in cui il gruppo ha mostrato il dispositivo alla stampa italiana.
SL nasce dall’incontro dell’esperienza acquisita dal gruppo in oltre un secolo di storia e dalla voglia di definire un nuovo standard di riferimento per l’intero settore: tradizione e innovazione, insieme. Una fotocamera frutto di un lungo percorso che ha visto inizialmente l’azienda avvicinarsi non senza qualche difficoltà al mondo del digitale, imboccando una strada ben differente da quella intrapresa dalla maggior parte dei concorrenti, arrivando alla commercializzazione di pochi modelli, ma tutti con una finalità e un target ben precisi. Questa nuova fotocamera non fa eccezione: non è per tutti e nemmeno vuole esserlo. Punta ai professionisti e come già detto mira ad abbattere quel muro qualitativo che fino ad oggi ha separato le categorie mirrorless e reflex.
Le specifiche tecniche sono già state passate in rassegna nei giorni scorsi, in occasione dell’annuncio. L’evento di questa mattina ha dato modo di passare all’azione, di toccare il dispositivo con mano, di sperimentare sul campo (o meglio, in studio) cosa offre in termini concreti Leica SL, anche in termini di design: lo stile è quello inconfondibile del marchio. Il corpo macchina è estremamente solido, ottenuto dalla lavorazione di un unico blocco di alluminio per assicurare stabilità e resistenza. Il layout dei comandi, così come quello dei menu, si presenta essenziale: ogni funzione può essere gestita con un totale di otto pulsanti, da configurare a piacimento per l’accesso a regolazioni rapide e qualsiasi altro parametro di scatto.
Fra i tanti punti di forza se ne segnalano alcuni: la presenza di punti per la messa a fuoco anche negli angoli dell’area inquadrata, un’aggiunta particolarmente comoda nella fotografia sportiva, il supporto alla registrazione video in formato 4K a 30 fps e la possibilità di effettuare il controllo remoto di ogni funzione con un’app per iOS (prossimamente anche su Android). Particolarmente interessante anche la spiegazione fornita a chi chiede come mai limitare la risoluzione del sensore a 24 megapixel, anziché spingersi oltre come di recente hanno fatto altri produttori: Leica ha stabilito che un valore di pixel pitch al di sotto dei 6 micron, pur consentendo di scattare immagini dalle dimensioni maggiori, finisce con l’inficiarne la qualità.
Nell’occasione Leica ha annunciato anche l’arrivo di tre nuove ottiche: il 24-90 f/2,4-4 che è stato possibile provare questa mattina, altamente versatile poiché consente sia inquadrature grandangolari che un buon livello di zoom, un teleobiettivo 90-280 f/2,8-4 per catturare soggetti a lunga distanza (in arrivo nella primavera 2016) e il luminosissimo 50 f/1.4 fisso che sarà presentato in via ufficiale il prossimo anno.
Una doverosa precisazione per i non addetti ai lavori: la sigla SL (nome in codice MAX durante la fase di progettazione) deriva dall’unione della linea “S” dedicata all’utenza professionale e dal sistema a baionetta “L” sviluppato appositamente per la nuova mirrorless.