Un nuovo espediente minaccia di sconvolgere i tormentati equilibri del file-sharing. Il suo nome è AnonX e viene attualmente diffuso con il preciso scopo di schermare la navigazione in modo che solo all’interno del network sia conosciuta l’identità dell’utente.
L’idea è semplice: AnonX costituisce una connessione intermedia tra utente e server in modo che l’indirizzo riconosciuto sia un indirizzo virtuale e attribuibile esclusivamente al sistema AnonX. Così facendo è possibile far accedere con modalità realmente anonime un utente ad una rete di file-sharing, minando alle basi le minacce RIAA circa la possibile identificazione del reato e del responsabile. Il costo del servizio è di 5.95$ mensili.
Dalla RIAA non è giunto alcun commento in proposito. Rimane da verificare la reale capacità delle strutture AnonX di ovviare alle richieste legali degli indirizzi reali degli utenti, in quanto è su questo tassello debole che si è sviluppata l’intera vicenda riguardante gli Internet Service Provider.
«Funziona a meraviglia» sottolinea un utente AnonX. L’idea non è nuova e l’affidabilità del sistema è tutta da verificare. Rimane la curiosità di un esperimento che, se concretizzato con i crismi del caso, aggiungerebbe un nuovo delicato capitolo all’infinita questione P2P.