La questione del ruolo in Telco (la holding che controlla Telecom Italia) del provider delle telecomunicazioni spagnolo Telefonica resta sempre attuale.
La compagnia spagnola detiene infatti il 42,3 dell’azionariato della holding italiana, una partecipazione consistente che è diventata nuovamente d’attualità riguardo i presunti “conflitti” che potrebbero esserci tra l’attività di Telefonica e di Telecom Italia, legate a doppio filo ma concorrenti dirette sul mercato.
L’argomento è ritornato ad essere particolarmente acceso proprio in questi giorni e il motivo non può che essere la decisione relativa al rinnovo del patto di sindacato tra i soci di Telco, in scadenza in aprile ma per cui una decisione dovrà essere presa entro il 28 del mese.
Un’occasione che dirà quale strada dovrà seguire Telecom Italia e che sta tenendo con il fiato sospeso moltissimi esponenti del mondo industriale nonché di quello politico, tutti pronti a dire la loro riguardo la direzione da prendere e che restano “in ascolto” riguardo l’evolversi della vicenda.
Se infatti la politica italiana vede la presenza spagnola nell’azionariato Telecom come un “freno” all’attività dell’azienda nostrana, tanto che lo stesso Romani, il titolare del dicastero per le telecomunicazioni, si è detto fiducioso sul fatto che la rete rimanga in mani italiane, non sembra dello stesso parere la diretta interessata, ovvero Telefonica, che per voce del presidente Cesar Alierta ha ribadito l’intenzione di restare e di lavorare in un ambito di “lealtà e correttezza”, cercando di “migliorare le sinergie e di ottimizzare la complementarietà delle attività dei due gruppi”.
Il provider spagnolo quindi pare non intenzionato ad uscire da Telco, anche se l’unione ha creato qualche problema fino ad ora a Telecom Italia, soprattutto per quanto riguarda il mercato Argentino, dal quale la società di Bernabè sembra costretta ad uscire per ragioni di antitrust.
E mentre lo stesso Bernabè annuncia dati soddisfacenti circa i risultati operativi di Telecom Italia il mondo politico e quello finanziario si spinge oltre, cercando di ipotizzare nuovi scenari che vedono l’ingresso nel capitale Telco di Mediaset con una quota di minoranza.
L’ipotesi, va detto, è stata smentita dalla società di Cologno Monzese, anche se l’ipotesi resta in piedi, caldeggiata anche dagli altri soci italiani di Telco come Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Benetton, a quanto si dice.
La partita resta aperta più che mai, dando appuntamento a fine mese per capirci qualcosa in più e per poter delineare meglio gli scenari attorno al provider itaiano.