L’indagine di Scandalo Italiano, fortunatamente, non si è sopita con le campane a morto suonate dal ministero a pochi giorni dalla dipartita del Governo. Il blog ha continuato a tenere sotto controllo la situazione e ne è scaturito che, proprio quando le armi sembravano deposte, il denaro ha iniziato a fluire copioso facendo di Italia.it, a tutti gli effetti, il portale da 45 milioni di euro.
«Come un grottesco zombi, nonostante sia stato decretato clinicamente morto, il vecchio progetto del portale nazionale del turismo continua a vivere di vita propria: e così le Regioni pretendono comunque i 21 milioni di euro previsti dal progetto fallito per fare i contenuti . E il quasi ex ministro Nicolais glieli dà. E i conti della spesa non tornano per nulla: non è che i milioni spesi sono 15 anziché 7?»: con questa introduzione Luca Carlucci ha raccolto le ultime novità provenienti dal Palazzo.
Innanzitutto si viene a sapere che le Regioni non hanno mollato la presa ed i 21 milioni promessi dal ministero li pretendono. Ed in fase di pre-campagna elettorale il tutto ha un sapore oltremodo politico, della vecchia politica dello scambio in cui il denaro elargito centralmente diventa spunto per future strette strategiche. «Ieri Enrico Paolini, l’assessore al turismo della Regione Abruzzo, nonché coordinatore di tutti gli assessori al turismo regionali, nonché vicepresidente di ENIT, ha incontrato il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella P.A. Luigi Nicolais per battere cassa: vogliamo i 21 milioni di euro previsti per noi dal progetto che non c’è più. E Nicolais, il ministro che non c’è più, glieli ha dati […] Ciò significa che tra un mese le Regioni italiane potranno spendere 23,1 milioni pescati dalle tasse (tasche) dei cittadini grazie ai dettami di un progetto giudicato fallimentare e irrecuperabile».
Ma non solo. A questo punto sorge anche qualche sospetto su quelle che sono state le cifre a fatica estrapolate dalle dichiarazioni dei responsabili. Infatti inizialmente Ciro Esposito aveva esplicitamente calcolato in 7 milioni le spese già sostenute (e già di per se stessa la cifra è oltremodo esosa). Ora però Paolini butta sul tavolo una spesa di 15 milioni. A conti fatti: «soldi spesi per il progetto a sentire il DIT: 7 milioni; soldi che entro breve andranno alle regioni: 21 milioni; soldi che rimangono in cassa a sentire Paolini che ha appena incontrato Nicolais: 7-9 milioni». Se si assume che la spesa sia di 15 invece che di 7, poi, i conti tornano tutti: esattamente 45 milioni di euro.
«Ora, per i più dubbiosi, ricordiamo una cosa: Enrico Paolini è coordinatore degli assessori regionali al turismo, vicepresidente di ENIT (futuro gestore di italia.it), membro del Comitato Nazionale per il portale italia.it, membro del Comitato nazionale per il turismo (la massima cabina di regia istituzionale per quanto riguarda le politiche sul turismo, progetto italia.it in primis), e rilascia le sue dichiarazioni pochi minuti dopo aver incontrato il Ministro Luigi Nicolais, ovverosia il ministro che ha competenza amministrativa sui fondi stanziati per italia.it».
La nebulosità sulle cifre è stata costante fin dall’inizio del progetto Italia.it. Con il tempo i dubbi si sono diradati grazie alla continua pressione di quanti sono stati appresso alle carte bollate ed alle dichiarazioni sporadiche dei responsabili. Ora che i nodi vengono al pettine, però, sembra che Italia.it sia tutt’altro che un progetto fallimentare: sorge il sospetto che abbia rappresentato un esperimento di palese successo circa modalità vecchie di distribuzione di denaro pubblico con destinazioni improbabili e risultati nulli.
L’indagine è destinata comunque a continuare ed Enrico Paolini verrà presto sentito per maggiori chiarimenti tanto sul passato quanto sul futuro di Italia.it.