Tim Cook dovrà viaggiare esclusivamente con il jet privato messo a disposizione da Apple, si tratti di uno spostamento di lavoro oppure di una meritata vacanza. È questa la decisione presa dal consiglio d’amministrazione del gruppo di Cupertino, motivata con non meglio specificate ragioni di sicurezza. Negli anni, il CEO non ha mai manifestato grande interesse per servizi esclusivi destinati alla sua persona, di conseguenza questo obbligo risulta una novità assoluta all’interno del suo mandato.
L’informazione è emersa al margine dell’apparizione sulla stampa dei compensi annuali per i top manager di Apple, così come consuetudine alla fine di dicembre. Nel corso del 2017, pare che Cook abbia guadagnato 102 milioni dollari, a cui si aggiunge un cospicuo compenso per il suo fondo pensionistico e, non ultimo, dei costi extra voluti dal board. Nel corso dell’anno, il CEO ha speso 93.109 dollari in viaggi, seguiti da 223.216 dollari per le misure di sicurezza volute dall’azienda.
A quanto sembra, nel corso dell’anno il board avrebbe votato una misura per innalzare ulteriormente il livello di sicurezza garantito al leader di Cupertino, imponendogli l’uso del jet privato targato Apple per qualsiasi tipo di spostamento, si tratti di viaggi di lavoro oppure personali. Così riporta BusinessInsider in una breve nota:
La policy è stata implementata nel 2017 nell’interesse della sicurezza e dell’efficienza, sulla base del profilo globale e dell’elevata visibilità del ruolo di Cook come CEO.
L’usanza di un jet privato per il CEO di Apple è stata introdotta nel 2000, a pochi anni dal ritorno di Steve Jobs nell’azienda: ai tempi, il board ha voluto omaggiare l’iCEO per il suo impegno nel riportare il marchio in voga. Dopo la scomparsa di Jobs nel 2011, il velivolo è stato acquistato da Jonathan Ive. In un’intervista del 2014, il designer ha lasciato intendere di aver comprato l’aereo per ragioni affettive, sottolineando “almeno non devo riprogettarlo”.