Insieme alla FP, la mirrorless full frame super compatta con attacco L-Mount, il produttore di Kawasaki ha presentato al pubblico ben tre ottiche destinate al consorzio L-Mount ed al sistema Sony E: abbiamo il 45mm f/2,8 DG DN Contemporary, l’atteso 14-24mm f/2.8 DG DN Art ed il 35mm f/1.2 DG DN, anch’esso della linea Art.
Il 45mm è un fisso che nasce per le piccole mirrorless full frame e molto probabilmente sarà l’obiettivo ideale per sfruttare al massimo i vantaggi della FP (il peso si ferma infatti a 215 grammi). La dicitura DN ci suggerisce il fatto che lo schema ottico sia ottimizzato per i corti tiraggi presenti sulle mirrorless; troviamo 8 elementi in 7 gruppi, con un diaframma a 7 lamelle ed una distanza minima di messa a fuoco di 24 cm (rapporto di 1:4). Le misure, come già detto, lo rendono particolarmente adatto a quelle situazioni in cui è necessario non dare nell’occhio, come ad esempio la street, dove oltretutto la focale di 45mm può essere molto indicata. Il barilotto, con un look piuttosto desueto per un Sigma, presenta ben due ghiere, una per la messa a fuoco ed una per il diaframma (entrambi i parametri sono comunque gestibili automaticamente).
Passiamo adesso al 14-24mm. Uno zoom grandangolare che offre lo stesso range focale del celebre grandangolo Nikon, che presenta il medesimo rapporto focale di f/2,8. Un’ottica nata ovviamente per la paesaggistica, votata per le vedute notturne e per l’astrofotografia, la cui qualità d’immagine è assicurata dagli ultimi accorgimenti ottici studiati da Sigma. Lo schema ottico vede 18 elementi in 13 gruppi, con la presenza di una lente con vetro FLD, ben cinque elementi SLD ed il nuovo trattamento NPC (Nano Pours Coating): il tutto è finalizzato ad abbattere le riflessioni e la dispersione, dunque ad eliminare il flare e l’effetto fantasma. Infine la definizione è assicurata su tutto il campo, anche ai bordi, dove sono minimizzati i classici problemi che emergono quando si fotografano le stelle. I suoi punti di forza però non si fermano alla qualità ottica: il comparto autofocus si basa su un drive silenzioso e preciso, perfettamente integrato alle funzioni di Face/Eye detection presenti sulle mirrorless, con la presenza di un pulsante AFL a cui possono essere assegnate varie funzioni. Il barilotto è ovviamente sigillato e protetto dagli agenti esterni, la lente frontale invece ha un trattamento volto a renderla idro ed olio-repellente. E’ possibile infine innestare filtro posteriormente, compensando l’impossibilità di avere una filettatura frontale a causa della sporgenza (necessaria) dell’elemento principale e del vistoso paraluce integrato.
Il terzo obiettivo è infine un 35mm f/1.2. Si tratta del rapporto focale più veloce presente attualmente nel parco Sigma Art: la master lens per i ritrattisti e per tutti coloro vogliano approcciarsi in maniera pittorialista alla fotografia. Con questo obiettivo si arriva ad un altro livello nella ricerca qualitativa che da sempre contraddistingue la linea premium di Sigma: importante nelle dimensioni (poco più di 1kg di peso), presenta tre elementi a bassa dispersione SLD ed ha una efficacissima correzione di campo che coinvolge tanto le distorsioni quanto vignettatura, coma e flare. Il tutto, a detta del produttore, offrirebbe una risoluzione sfruttabile perfino con sensori da 50MP, facendone probabilmente una delle migliori ottiche in assoluto nel suo campo. La precisione nella messa a fuoco è assicurata dal drive HSM, caratterizzato da coppia elevata (si tratta di molto vetro da “spostare”). Tra le altre caratteristiche abbiamo una ghiera di apertura che, grazie ad uno switch, può essere ruotata senza scatti: una caratteristica congeniale ai videomaker, ai quali è dato un pieno controllo sulle 11 lamelle del diaframma circolare.