Silverlight sull’iPhone. Una apparizione breve, provvisoria, temporanea, ma debitamente testimoniata. Quel che Adobe non ha ancora ottenuto con i crismi dell’ufficialità, insomma, un giorno potrebbe essere terreno di conquista per Microsoft, e tutto ciò con il fondamentale avallo di Cupertino. Dietro tutto ciò, però, non c’è soltanto il lavoro di ingegneri e sviluppatori: aprire le porte di Silverlight o di Flash significa aprire l’iPhone a nuovi modelli di business, nuove forme di introito e nuovi equilibri concorrenziali. Quella che oggi è una dimostrazione formale, quindi, nasconde una matassa di strategie da sbrogliare prima che le conferme definitive possano essere sancite.
Dell’esperimento si conosce poco. Semplicemente il Microsoft User Experience Platform Manager, Brian Goldfarb, ha dato la propria dimostrazione di streaming video H.264 spiegando che Redmond e Cupertino stanno lavorando assieme per portare a compimento la cosa. Per “lavorare assieme” Goldfarb intende qualcosa di differente, però: Microsoft sta realizzando il tutto, mentre in Apple si cerca il placet definitivo. «Stiamo lavorando con Apple», spiega Goldfarb, «per creare una soluzione lato server con IIS Media Services e ciò che stiamo facendo è prendere contenuti che possano essere codificati per fluidi streaming e consentire ai produttori di dire “voglio abilitare l’iPhone”. Il server farà dinamicamente in modo che il contenuto funzioni sull’iPhone. Realizzeremo ciò con il tag HTML5 “VIDEO”». Il progetto era in auge fin dalla presentazione di Silverlight 4.
Streaming Silverlight su iPhone
La dimostrazione è avvenuta esattamente con queste modalità, su di una pagina con il tag indicato. Le funzionalità video, però, sono soltanto l’espediente primo per moltiplicare la presenza di Silverlight sul mercato, mentre l’obiettivo è in applicazioni ed altri contesti al di fuori del solo intrattenimento. Il discorso della presentazione è declinato quindi sulla sicurezza, con Goldfarb pronto a spiegare che «il sandbox generato dal browser è il posto più sicuro nel quale far girare software. Non è perfetto, ma è il migliore».