Nei giorni passati è stato presentato Moonlight, la versione per Linux dell’omologo Silverlight di casa Microsoft. Il software si configura come l’alter-ego di Redmond al mondo Flash di Adobe, ed è così che tra le parti ne è nato un diverbio verbale a distanza che ha confermato quanto sia accesa la battaglia per l’occupazione di un mercato oggi come mai di ottime prospettive.
Moonlight giunge agli utenti Linux in versione 1.0 ed è installabile con semplicità come estensione Firefox. Spiega Webnews: «Moonlight 1.0, che rappresenta l’implementazione open source di Microsoft Silverlight, è pienamente compatibile con il suo alter ego proprietario, ma solo per le funzioni incluse fino a Silverlight 1.0. Il range di compatibilità permette comunque di godere appieno la maggior parte dei siti, uno fra tutti il portale Rai.tv. […] Il software è patrocinato da Novell nell’ambito del progetto Mono ed è una delle tante conseguenze del discusso accordo tra la mamma di Suse e Redmond. Grazie alla collaborazione tra Microsoft e Novell, Moonlight è in grado di installare i codec del Microsoft Media Pack a patto di inquinare la propria Linux Box con del software proprietario (cosa che d’altronde già avviene con il Flash Player)». Compatibilità garantita pressoché con tutte le distribuzioni Linux, mentre risulta esserci ancora una certa temporanea limitazione relativamente alla compatibilità con i vari browser.
La diatriba con Adobe nasce relativamente al successo di Silverlight sul mercato. Flash è infatti ormai diffuso sulla quasi totalità dei pc, mentre Adobe AIR può già vantare un gran risultato. Adobe, però, tiene a sottolineare anche l’ascesa relativamente soporifera di Silverlight che, secondo Adobe, starebbe viaggiando negli ultimi mesi a ritmi rallentati rispetto agli omologhi di proprietà. La risposta alle parole del CFO Adobe Mark Garrett giunge a stretto giro di posta, etichettando tali parole come pure fantasie. La replica è affidata al blog di Tim Sneath, il quale snocciola tutti i risultati ottenuti dal giovane software di casa Microsoft ed elenca inoltre tutte le nuove iniziative (tra le quali il nuovo sito della RAI) che stanno per nascere attorno all’ombelico Silverlight.
Secondo Sneath, Adobe ha tutto l’interesse a veder sminuito il lavoro ed i successi del team Silverlight. Ma i numeri parlerebbero chiaro: 100 milioni di installazioni in soli 4 mesi, già vari grandi eventi di caratura internazionale da mettere nel pedigree. Quindi la chiosa di Sneath, sgombrando il campo da un attacco alla tecnologia rivale e con l’auspicio di una maggior libertà di scelta: «Non lasciatevi incastrare dal tentativo Adobe di confondere il dibattito a proposito della realtà del mercato. Piuttosto, usate lo strumento che vi serve e che conoscete. Che voi usiate Flash o Silverlight, sappiate che state scegliendo una tecnologia che ha una grande diffusione sul mercato ed un vibrante ecosistema».