I panni sporchi si lavano ancora a casa propria? Non più, a quanto pare. Oggigiorno le diatribe si risolvono in pubblico, nelle case degli altri o meglio, sui loro monitor e display. Lo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, dopo aver tenuto banco sulle pagine di quotidiani e notiziari, esplode in un fragoroso tête à tête, in occasione della direzione nazionale del Popolo della Libertà in corso a Roma.
Un evento che sembra poter cambiare inesorabilmente gli equilibri della politica nostrana, di importanza tale da mobilitare non solo i tradizionali organi di stampa, ma anche il popolo della Rete.
I due principali portali di informazione, Repubblica.it e Corriere.it, stanno seguendo la vicenda in tempo reale, con aggiornamenti continui riportanti le ultime dichiarazioni rilasciate dai protagonisti, corredate da gallerie fotografiche e dirette video.
Anche i social network fanno da cassa di risonanza per quanto sta accadendo nella capitale. Su Facebook si moltiplicano le opinioni di quanti appoggiano l’una o l’altra fazione. Chi sostiene le esternazioni del Presidente della Camera e chi invece lo vorrebbe prossimo alle dimissioni, come esplicitamente richiesto da Silvio Berlusconi.
Twitter non è da meno. Basta inserire il termine “PDL” come chiave di ricerca per ottenere una moltitudine di risultati inerenti lo scontro verbale tra i due.
Mentre negli ovattati palazzi della politica si decide il destino di un paese, l’ormai onnipresente occhio del Web osserva tutto, riporta, condivide, si confronta, si scontra, trasforma la notizia in qualcosa di vivo, dinamico, che si nutre delle opinioni di tutti. È l’ennesima dimostrazione di come sia cambiato, pardon evoluto, il modo di fare informazione.
Per stemperare le tensioni e alleggerire gli animi, non resta che affidarsi alle abili matite dei vignettisti e alla loro capacità di rappresentare ogni avvenimento con un salutare pizzico di ironia.
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