Il Sinclair ZX81, arrivò sul mercato nel 1981. Si tratta di una evoluzione del precedente modello ZX80.
L’involucro in plastica nera e il particolare design lo rendevano particolarmente accattivante nell’aspetto.
Dotato di processore Zilog Z80 a 3,25 MHz, lo stesso del modello precedente, era dotato di maggior potenza di calcolo, con 1KB di RAM che poteva essere espansa sino a 16KB adoperando l’apposita espansione prodotta dalla Sinclair, ma altri produttori vendevano espansioni che potevano raggiungere anche i 128KB, che però tendevano a surriscaldarsi portando anche alla deformazione dell’involucro in plastica.
Grafica a colori in bianco e nero, una tastiera in gomma con tasti in rilievo e un prezzo veramente accessibile lo rendevano ideale per tutti coloro che si avvicinavano all’informatica, ma anche per chi era appassionato di programmazione.
In Italia veniva venduto già pronto all’uso a soli 120.000 lire, mentre in altri paesi, come in Inghilterra, era venduto in scatola di montaggio per ridurre ulteriormente il costo all’acquisto.
Va segnalato come nel 1986 tre ragazzi armati solo di un Sinclair ZX81 riuscirono a bucare un Cray, un supercomputer che l’esercito francese usava per le misurazioni durante i test nucleari nell’atollo di Mururoa.
Dall’esperienza ottenuta con lo ZX80 e lo ZX81 la Sinclair, nel 1982, mise in vendita il suo gioiellino, lo ZX Spectrum.